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Ancora Napoli, ancora Campioni. L’estate del 2025 ha celebrato il quarto scudetto del Napoli, il secondo dell’Era De Laurentiis. Riviviamo le principali emozioni della cavalcata azzurra, mese dopo mese, verso il trionfo tricolore.

La stagione inizia, virtualmente, il 26 giugno allorquando Antonio Conte viene presentato a Palazzo Reale. Una scelta profetica, considerato che 11 mesi dopo il nuovo tecnico indosserà lo scettro e si accomoderà sul trono di Campione d’Italia. Lo slogan lanciato da Conte è semplice ed efficace: “Amma fatica’ ”. Una frase che a Napoli diventerà un mantra. E il lavoro inizia nel mese di Luglio nei consueti ritiri prima di Dimaro e poi Castel di Sangro. Allenamenti duri ed intensi che illustrano chiaramente quello che viene definito come “il metodo Conte”. Attaccamento alla maglia, identità di gruppo, massima attenzione e abnegazione. Una disciplina che sotto il sole cocente dell’estate comincia a far intravedere i prodromi di un gruppo che si sta costruendo in maniera solida e granitica.

AGOSTO

Ad agosto il Napoli completa la preparazione estiva nella seconda fase del ritiro a Castel di Sangro. Al lavoro di Conte si unisce quello alacre della Società che, con importanti investimenti, chiude una campagna acquisti di gran livello. Arrivano gli scozzesi Gilmour e Mc Tominay, il brasiliano Neres e il bomber belga Romelu Lukaku, storico front man di Antonio Conte, che si aggiungono ad Alessandro Buongiorno, già in azzurro da luglio. Saranno tutti determinanti per la conquista dello scudetto. Il campionato inizia ad handicap, il Napoli (privo ancora degli ultimi innesti) cade a Verona. Ma da quella sconfitta inizia la reazione che porta alla riscossa. Gli azzurri nell’ultima settimana del mese battono l’intera Via Emila al Maradona. Prima il Bologna (3-0) poi il Parma (2-1) con una strepitosa rimonta nel finale aperta dal primo gol ufficiale di Lukaku e chiusa col sorpasso firmato Anguissa. Il vero Napoli comincia a mostrare la propria fisionomia.

SETTEMBRE

Dopo la sosta per la Nazionale, a metà settembre il Napoli dilaga a Cagliari per 4-0, con la prima rete stagionale del capitano Di Lorenzo che apre la strada del successo. Kvara e ancora Lukaku chiudono la storia. Nel finale arriva anche il battesimo del gol in azzurro di Buongiorno che chiude il conto. La settimana successiva arriva il primo big match. Si va a casa della Juventus. Il Napoli tiene testa alle ambizioni della Signora e soprattutto mette in vetrina il debutto di Scott McTominay che mostra autorevolezza e grande impatto col campionato italiano. Finisce 0-0 ed è il nostro quarto risultato utile consecutivo, che diventa il quinto nell’ultima domenica del mese. Battiamo il Monza al Maradona per 2-0 con il primo squillo di Politano e il bis di Kvara. Con 13 punti il Napoli scavalca tutti e per la prima volta è in testa alla classifica in solitudine.

OTTOBRE

Caccia a Ottobre azzurro. E’ un mese ricco di gioie e punti per il Napoli che fa strike e vince tutte le partite. Si comincia con il Como al Maradona. E’ una giornata da segnare sul calendario perché arriva il primo gol in Serie A di McTominay, che impiega un minuto per girare di destro un diagonale preciso. E’ solo il biglietto da visita di Scott che diventerà l’uomo simbolo della cavalcata azzurra. Nella giornata in cui bagna il suo debutto del gol anche David Neres, lanciato alla perfezione da Lukaku. Big Rom che aveva segnato in precedenza il suo terzo gol personale. Finisce 3-1. Dopo la seconda sosta per le Nazionali, si va ad Empoli. Vinciamo 1-0 con rigore di Kvara dopo un’ora. Stesso risultato per piegare nella sfida successiva il Lecce al Maradona con rete di Di Lorenzo ad un quarto d’ora dalla fine. L’ultima scena di Ottobre si recita a San Siro contro il Milan. E’ martedì, turno infrasettimanale. Le Luci a San Siro sono tutte azzurre. Il Napoli impone la dura legge del gol in casa del Diavolo. Segnano Lukaku e Kvara. Finisce 2-0. Dopo 10 giornate il Napoli alza la voce e stacca il gruppone, primo con 25 punti. E’ la prima mini fuga azzurra…

NOVEMBRE

A Novembre arriva il primo stop al Maradona. L’Atalanta si impone per 3-0. Successo meritato per la Dea, con Conte che riconosce la maggiore brillantezza dell’avversario. Lanciando però un messaggio chiaro: “Loro giocano da tanti anni insieme, noi siamo all’inizio. Il nostro obiettivo è raggiungere il loro livello nel match di ritorno”. A distanza di tempo quelle parole saranno lungimiranti e profetiche. Il 10 novembre si torna a San Siro, stavolta sponda interista. E’ il match che anticiperà il duello tra quelle che saranno le due protagoniste del campionato. Segna subito McTominay, l’uomo dai gol preziosi e pesanti. Pareggia Calhanoglu. Poi è un fiero e agguerrito scontro palla su palla. Finisce in pareggio e il Napoli ne esce con autostima rinvigorita. Nell’ultima domenica di Novembre si gioca il “Derby del Sole”, come veniva denominato dalla storica letteratura calcistica. Napoli-Roma al Maradona. Finisce con il successo azzurro e col classico gol dell’ex. Romelu Lukaku in spaccata risolve alla sua maniera, confermandosi l’uomo dei gol decisivi. Quando segna lui il Napoli vince sempre. Big Rom sta diventando una sentenza…

DICEMBRE

Nel primo giorno di dicembre il Napoli inaugura il mese in maniera felice. Successo a Torino con gol di McTominay dopo mezzora. Sono tre punti preziosi che consentono agli azzurri di tornare da soli in testa alla classifica. Ma c’è l’insidia dietro l’angolo. Una settimana dopo arriva la Lazio al Maradona. Partita equilibrata che gli azzurri avrebbero anche meritato di condurre, ma nel finale arriva la rete di Isaksen che fissa l’1-0 finale. Una amarezza forte dalla quale, però, nasce una imponente e significativa riscossa per il Napoli che da quella sconfitta ripartirà con la più lunga striscia di vittorie della stagione. Si comincia da Udine, dove gli azzurri vanno sotto nel primo tempo ma nella ripresa rimontano in maniera straripante con Lukaku, Neres e Anguissa per il 3-1 finale. Ancora trasferta la settimana successiva, stavolta a Marassi col Genoa. Vinciamo 2-1 con due stacchi vincenti di Anguissa e Rrahmani. Il mese si chiude contro il Venezia a casa nostra. Partita complicatissima. Poi il Napoli indovina il Jack…pot! Conte inserisce Raspadori, che a 10 minuti dalla fine scarica la sua potenza con un sinistro che fa esplodere il Maradona. E’ l’urlo che chiude l’anno solare. Gli azzurri viaggiano verso un 2025 che preannuncia orizzonti di gloria…

GENNAIO

La prima gara del nuovo anno solare, nel gennaio azzurro, si disputa al Franchi. Il Napoli incrocia la Fiorentina in un match che regala gol ed emozioni. Tutte dalla parte della squadra di Conte che si impone nettamente. Apre la strada una magia di Neres, che salta mezza difesa e infila con il destro sotto la traversa. Uno dei gol più spettacolari della stagione. Nella ripresa Lukaku e McTominay fissano il netto 3-0. Ma gennaio è anche il mese dell’addio di Kvaratskelia che passa al PSG. Il Napoli, nonostante l’assenza di Kvara, in campo fa valere la potenzialità del gruppo. Gli azzurri battono il Verona al Maradona e si apprestano alla doppia sfida cruciale con Atalanta e Juventus. Il 18 gennaio, a Bergamo, la Dea passa per prima con Retegui. Poi, però, c’è la grande reazione dei nostri ragazzi che prima pareggiano con un sinistro micidiale di Politano e poi sorpassano in chiusura di tempo con una penetrazione di McTominay. In apertura di ripresa c’è il pareggio di Lookman. Partita spettacolare senza sosta. Fino al gol decisivo ad un quarto d’ora dal termine con un imperioso colpo di testa di Lukaku che fissa il 3-2. Al ritorno a Napoli, il pullman azzurro viene accolto a Capodichino da un mare di folla che inneggia allo scudetto. Lo stesso popolo che riempie fino al sold out il Maradona per il duello contro la Juventus nella notte del 25 gennaio. La Signora fa la voce grossa nel primo tempo con il gol di Kolo Muani. Ma nella ripresa si gioca a una porta, quella bianconera. Dopo un’ora arriva il pareggio di Anguissa di testa e dieci minuti dopo McTominay salta netto Locatelli in area. Rigore. Lukaku è freddo e preciso: 2-1 per noi. Il Napoli batte la Juventus e dopo 22 giornate comanda la classifica con 3 punti sull’Inter e 7 sull’Atalanta. E’ la prima vera e propria fuga del campionato…

FEBBRAIO

Febbraio è il mese più breve ma anche il più difficile per il Napoli. Gli azzurri nella prima domenica comandano all’Olimpico contro la Roma passando per primi con un gol di Spinazzola. Poi tante occasioni non sfruttate che preludono alla beffa del 93esimo, col pareggio di Angelino. E’ una piccola amarezza che avrà il suo contraccolpo. Perché gli azzurri pareggiano in casa con l’Udinese e subiscono il pari ancora all’Olimpico contro la Lazio, sempre nei minuti finali. Nell’ultimo turno di febbraio giunge la trasferta sul lago di Como, che non riserva nulla di romantico. Il Napoli subisce la brillantezza della squadra di Fabregas e perde 2-1 al Sinigaglia. E’ la prima sconfitta del 2025, ma sarà anche l’ultima e l’unica in sei mesi. Perché gli azzurri da quel passo falso non conosceranno più stop sulla loro strada che condurrà al meraviglioso epilogo di maggio.

MARZO

Nel primo giorno di Marzo arriva la supersfida che rappresenta la copertina del campionato. Napoli e Inter, le due protagoniste del duello scudetto, faccia a faccia nello scenario suggestivo e appassionato del Maradona. E’ la notte della verità. La Beneamata segna dopo venti minuti con una magistrale punizione di Di Marco. Da quel momento, però, il Napoli si prende il campo e schiaccia l’Inter alle corde. Una pressione impressionante, occasioni da gol a ripetizione, fino al finale travolgente. Minuto 87: Lobotka penetra palla al piede fino in area e col terzo occhio pesca l’entrata di Billing, appena entrato. Il vichingo danese sfonda il muro nerazzurro e infila l’1-1 nell’urlo assordante di un intero popolo. E’ il gol che cambia la sliding doors del tricolore. Antonio Conte a fine match lancia il proprio urlo di battaglia: “Questa partita deve farci capire che se vogliamo, possiamo”. Volere è potere. E sull’onda della positività il Napoli batte la Fiorentina la domenica successiva, sempre al Maradona, per 2-1 con la reti di Lukaku e Raspadori. Proprio Jack diventerà l’uomo chiave per la escalation azzurra nell’ultimo tratto di campionato. Interlocutorio, ancorché blando, il pareggio a Venezia. Ma occhio, che quel punto in laguna terrà il nostro campionato vivo perché di sera la Beneamata batte l’Atalanta, che perde terreno inesorabilmente. Si configura, così definitivamente, il vero testa a testa scudetto: Napoli e Inter. Nell’ultima gara del mese, intanto, gli azzurri affrontano l’altra milanese, il Diavolo rossonero al Maradona. Napoli avanti per 2-0 in meno di 20 minuti con i gol di Politano e Lukaku. Il Milan accorcia nel finale, ma i guerrieri di Conte sanno soffrire e vincere un match di fondamentale importanza. Mancano solo due mesi per capire chi sarà campione d’Italia.

APRILE

Aprile si apre di lunedì. Il cosiddetto Monday night si gioca al Dall’Ara di Bologna. Il Napoli passa per primo con una straordinaria e inarrestabile progressione di Anguissa. Il Bologna pareggia nella ripresa con Ndoye che infila con una prodezza di tacco. Finisce 1-1. Ma da Bologna prossimamente arriveranno notizie ben più squillanti. Il Napoli gioca ancora di lunedì contro l’Empoli al Maradona. Netto 3-0 con gol di Lukaku e doppietta strepitosa di McTominay. Lo scozzese è sempre più l’idolo dei tifosi e la sua aurea spunta luminosissima nel sabato Santo che precede la Pasqua. Il Napoli vince a Monza con un colpo di testa di Scott ad un quarto d’ora dalla fine. Una rete che vale oro e che preannuncia la svolta. Ricordate Bologna? Ecco, il giorno dopo, il 20 aprile, nella domenica di Pasqua, al Dall’Ara gioca l’Inter capolista. Minuto 94, la sequenza entra di diritto nella cavalcata azzurra. Riccardo Orsolini in sforbiciata infila l’angolo lontano e firma il successo rossoblù. L’urlo parte dalla Via Emilia ed arriva fino all’entroterra di Partenope. Il Napoli riprende l’Inter in testa alla classifica. E non finisce qui, perché nell’ultima domenica di aprile l’Inter si ferma ancora e nel pomeriggio perde a San Siro contro la Roma. Il Napoli gioca di sera contro il Torino. Ci pensa ancora McTominay che fa doppietta e ci porta in Paradiso. Napoli capolista con 3 punti davanti all’Inter. Da quella domenica di gloria, nasce il nuovo battesimo per Scott che diventerà per tutti i napoletani “McFratm”, un soprannome di fratellanza che farà il giro del Mondo e resterà nella storia in eterno.

MAGGIO

Arriva il Maggio dei Monumenti. Il mese decisivo per assegnare il tricolore. Le ambizioni del Napoli capolista passano sulla “Via del Mare”. Sabato 3 maggio si gioca a Lecce. Gli azzurri la sbloccano con una splendida punizione di Raspadori. E portano a casa una vittoria preziosa con una prestazione di lotta e di governo. L’Inter resta a meno 3. Ne mancano 4 alla fine. Saranno le quattro giornate di Napoli. La notte dell’11 maggio arriva il Genoa al Maradona. E’ sfida vera e molto equilibrata. Il Napoli segna con Lukaku in avvio, ma il Grifo reagisce di orgoglio e pareggia sul finale di tempo. Nella ripresa ancora Raspadori fa esplodere lo stadio, ma stavolta arriva il colpo di coda fatale. Vasquez segna a 5 minuti dalla fine e inchioda il 2-2. Nulla di compromesso. Il Napoli resta un punto davanti all’Inter. Il finale di campionato si fa avvincente come un thriller. Domenica 18 maggio si gioca in contemporanea e si rivelerà la notte della fibrillazione. Il Napoli non riesce a sbloccare la gara a Parma. L’Inter va in altalena con la Lazio. Nell’intervallo l’Inter è avanti sia in campo che in classifica. La tensione corre sul filo dei minuti e del ping pong di emozioni da un campo all’altro. Agli azzurri viene concesso e poi revocato un rigore al 90esimo su Neres per un dubbio intervento precedente di Simeone. Ma a San Siro il rigore viene concesso ed è per la Lazio. Pedro segna dal dischetto. Finisce 2-2 a San Siro e 0-0 al Tardini. Napoli ancora primo in classifica. Il gruppo azzurro mano nella mano corre sotto la curva di Parma. L’urlo è potente quanto stentoreo: ne manca una! Un passo verso il trionfo. In conferenza stampa, Antonio Conte lancia il suo editto: “Andiamoci a prendere questo scudetto!”. La storia ha voluto una data, la quarta nella leggenda azzurra. Venerdì 23 maggio 2025, al Maradona si gioca Napoli-Cagliari. Una partita che comincia sin dalle prime ore dell’alba. Napoli è invasa e pregna di bandiere e passione. Non c’è un buco tra Fuorigrotta e Piazza Plebiscito. Il resto è scritto sulle sacre scritture del pallone. McFratm scioglie il sangue di San Gennaro con una sforbiciata d’altri tempi, che è già una icona mitica. Lukaku nel secondo tempo mostra i muscoli e la tecnica del campione e porta l’ampolla del Sacro Graal nell’Olimpo partenopeo. Vinciamo 2-0. Il Napoli è Campione d’Italia per la quarta volta. De Laurentiis e Conte si stringono forte in mezzo al campo in un abbraccio simbiotico che celebra un trionfo epico e che contestualmente apre le porte ad un luminoso orizzonte futuro. Il lunedì successivo c’è la sfilata del bus scoperto a Via Caracciolo per festeggiare gli eroi azzurri. Milioni di persone riempiono la Terra e il Cielo accomunate da un unico canto identitario. Orgogliosi e fieri di un nuovo meraviglioso scudetto stampato ancora sul petto. Verso il suggestivo scenario di una stagione che annuncia il nostro storico Centenario…

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