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19/03/2025

Napoli’s Legacy | José Maria Callejon

L’arrivo dal Real Madrid nell’estate 2013

L’estate del 2013 segnò un momento spartiacque per la storia recente del club partenopeo. Nel golfo di Napoli soffiava un impetuoso vento di cambiamento, con il patron De Laurentiis che decise di affidare la squadra a Rafa Benítez, un allenatore moderno e innovatore, che aveva il compito di attribuire alla squadra una “dimensione internazionale”. Il tecnico spagnolo avviò questa fase di restaurazione affidandosi a calciatori di sicuro affidamento, dal palmares già importante, che erano a caccia di un ruolo da protagonista. Nel solco di un sodalizio nato in quella estate tra Napoli e Real Madrid, dal club madrileno arrivarono Raúl Albiol, Gonzalo Higuaín e José Callejón, nomi che portarono un entusiasmo dilagante in città. Riguardo l’ultimo di questi tre, il tecnico ex Liverpool spese subito parole importanti, annunciando in maniera profetica in una conferenza stampa: “José quest’anno segnerà 15-20 gol”. Il giocatore classe ’87 assunse quella frase come un grosso attestato di stima, ripagando a pieno la fiducia riposta in lui. Callejón chiuse la sua prima stagione al Napoli con esattamente 20 gol, di cui 15 in campionato. Uno score che andava ben oltre le aspettative dei tifosi azzurri, ma che era evidentemente alla portata dell’attaccante esterno ispanico. Nella sua prima annata in maglia azzurra l’ex Real Madrid ebbe dunque un impatto notevole, registrando di fatto il suo record realizzativo in una stagione con i partenopei, sia in Serie A (dove andò a segnò in ciascuna delle sue prime tre presenze) che considerando tutte le competizioni.

Assist di Insigne per il taglio di Callejón

L’epopea azzurra di José Callejón è durata sette stagioni, composte da 349 presenze e 82 gol tra tutte le competizioni. Nel suo periodo napoletano il giocatore spagnolo è diventato una pietra miliare del club, diventando l’ottavo giocatore più presente nella storia del Napoli e l’undicesimo miglior marcatore della squadra campana. Oltre che per le sue doti realizzative, durante la sua militanza nella squadra partenopea, Callejón è stato apprezzato anche per la sua predisposizione a servizio dei compagni, servendo ben 72 assist in gare ufficiali, più di qualsiasi altro giocatore del Napoli dal 2013/14 al 2019/20, contribuendo quindi in tutto a 154 gol, meno solo di Dries Mertens (190) nel periodo. Al di là degli aspetti meramente statistici, c’è però una prerogativa in particolare di Calleti (come è stato denominato dai supporters azzurri) che gli ha fatto guadagnare l’amore dei tifosi partenopei, riconosciuta dai suoi allenatori, compagni di squadra e dagli addetti ai lavori in generale: la sua capacità di inserimento senza palla. L’esterno spagnolo, grazie a questa sua qualità, è stato un’autentica spina nel fianco delle difese avversarie ed è stato riconosciuto, durante la sua parentesi napoletana, come uno dei migliori giocatori in assoluto ad entrare in area senza il pallone. Questo talento raro è stato premiato ed esaltato dal piede educatissimo di Lorenzo Insigne, dando vita alla famosa espressione “assist di Insigne per il taglio di Callejón”. Nelle sette stagioni in cui i due esterni hanno condiviso lo spogliatoio a Napoli, l’attaccante di Frattamaggiore ha servito 15 assist in Serie A per l’ala spagnola, più di qualsiasi altro giocatore per un compagno di squadra nel periodo nella comepetizione.

L’attacco leggero Insigne-Mertens-Callejón

La sintonia tra Insigne e Callejón era integrata da quella con Dries Mertens, che nel corso della stagione 2016/17 si ritrovò a vestire i panni della prima punta. Durante quella annata nacque il cosiddetto “attacco leggero”, un tridente atipico, formato da tre attaccanti non dotati fisicamente, ma che si sposavano alla perfezione. I tre “piccoletti” raccolsero all’unisono l'eredità di Higuain, chiudendo tutti in doppia cifra di gol quel campionato. La spagnolo, nello specifico, registrò la sua stagione più proficua sotto l’aspetto delle partecipazioni a rete: 14 gol e 12 assist, che resero l’esterno del Napoli uno dei soli due giocatori capaci di segnare più di 10 reti e fornire più di 10 passaggi vincenti nella Serie A 2016/17, assieme a Mohamed Salah (15+11). José Callejón centrò la “doppia-doppia” anche nel campionato successivo (10 gol e 10 assist in quel caso), nel 2017/18, accarezzando per buona parte della stagione il sogno di vincere uno Scudetto storico in maglia azzurra. Nel torneo seguente, il 2018/19, lo spagnolo diminuì il suo apporto realizzativo (tre gol in Serie A), lasciando invariato quello legato agli assist, fornendone altri 10: in quel triennio (2016-2019) solo lui e Papu Gómez riuscirono a servire almeno 10 passaggi vincenti in ciascun campionato di Serie A. Arrivando all’ultima stagione all’ombra del Vesuvio (chiusa con quattro gol e sette assist in campionato), resta impressa l’esultanza iconica di Callejón dopo il gol nel successo contro la Roma del 5 luglio 2020 (2-1). Dopo aver realizzato quella che sarebbe stata la sua ultima rete con il Napoli, lo spagnolò portò la mano sotto al mento, simboleggiando la frase “a testa alta fino alla fine”. Un gesto che i tifosi partenopei ricordano ancora, da parte di un giocatore iscritto per sempre nella storia del club.

Articolo a cura della redazione Opta

Callejon

Napoli's Legacy

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