Edinson Cavani: dai record a una tripletta indimenticabile
Tra i centravanti più impattanti degli ultimi due decenni in Serie A, l’esperienza napoletana di Edinson Cavani è stata semplicemente sensazionale: 104 reti realizzate in 138 partite con la maglia azzurra, per una incredibile media di una rete ogni 111 minuti. Un bottino che lo rende ancora oggi il sesto miglior marcatore della storia del club campano, alle spalle di altre leggende partenopee come Marek Hamsik, Lorenzo Insigne, Dries Mertens, Diego Armando Maradona e Attila Sallustro che, tuttavia, impiegarono ciascuno almeno più del doppio delle stagioni dell’uruguaiano per sovrastarlo in questa particolare classifica. Del “Matador” il popolo napoletano non ricorda però solo i numeri, ma anche le emozioni suscitate dalle giocate e dalle magie di un calciatore unico nel suo genere, tanto sul piano tecnico quanto su quello dell’energia, con cui sapeva trascinare la squadra in campo e anche unire sotto un unico urlo assordante la gioia di una tifoseria che per tre anni è stata letteralmente ai suoi piedi. Cavani a Napoli ha vinto una Coppa Italia nel 2011/12, lasciando un ricordo che va ben al di là dei successi in campo.
Una stagione da fenomeno
Arrivato dal Palermo senza ancora tutti i crismi del vero e proprio centravanti, Cavani al Napoli si scopre uno straordinario riferimento offensivo, imparando ben presto sia a partecipare attivamente alla manovra che soprattutto a diventare il vero terminale di una squadra che in campo sapeva letteralmente trovarsi a memoria. Nei tre anni partenopei Cavani supererà ampiamente ogni volta quota 30 gol, realizzandone 33 nelle prime due stagioni e ben 38 nel 2012/13, di cui 29 in Serie A che lo renderanno anche capocannoniere indiscusso di quel campionato. Quella è infatti la stagione che consacrerà Cavani a bomber di caratura internazionale: nel massimo campionato risulterà infatti anche primo per gol segnati di testa (sei), tiri effettuati (156) e conclusioni nello specchio della porta avversaria (70). Considerando tutte le competizioni, infine, solamente Lionel Messi (60) e Cristiano Ronaldo (55) chiuderanno l’annata con più reti realizzate in tutte le competizioni rispetto al Matador, semplicemente inarrestabile per qualunque difensore gli si parasse di fronte. Tra i tanti dati che impressionano dell’esperienza in maglia azzurra di Edinson Cavani c’è anche il numero di marcature multiple realizzate: ben 23, di cui otto triplette e un poker, scolpito negli annali della storia del calcio, contro il Dnipro in uno stadio Maradona in delirio e prostrato ai piedi del suo fuoriclasse. Tra il 2010 e il 2013, nei suoi tre anni al Napoli, ancora una volta solamente Messi e Ronaldo furono capaci di fare meglio di lui. La Pulce argentina chiuse infatti quel triennio con 58 match con almeno due reti realizzate, seguito da CR7 che si fermò “solo” a quota 47. Dopo di loro ecco proprio il Matador, che il 6 gennaio del 2013 nel giorno della Befana decise di regalare l’ennesima emozione alla sua gente prendendo per mano il Napoli e trascinandolo a un’agevole vittoria sulla Roma, colpendola con una tripletta.
Roma battuta: Edinson è inarrestabile
I giallorossi sono stati per Edinson Cavani, durante la sua permanenza azzurra, una sorta di talismano. In sei confronti in Serie A l’uruguaiano ha segnato contro i capitolini ben sette gol, rendendoli la formazione da lui più colpita in quel periodo. Di quelle sette reti, tre arrivarono proprio in quel freddo giorno di gennaio: è la 19ª giornata e nel posticipo domenicale si affrontano due squadre ambiziose e piuttosto vicine in classifica. In quella notte, però, una delle due aveva semplicemente qualcosa in più dell’altra, ovvero un centravanti letale. Cavani veste subito i panni del supereroe e dopo neppure quattro minuti sfrutta alla grande una splendida imbucata centrale rasoterra e con un dolcissimo pallonetto scavalca Goichoechea, portando in vantaggio i campani. A inizio ripresa poi il Matador si trasforma in perfetto rapace d’area di rigore, difende il pallone spalle alla porta e si gira poi in un fazzoletto lasciando partire una conclusione sporca che si insacca in rete per il 2-0 che instrada definitivamente la gara. L’ex Palermo, tuttavia, non sembra ancora appagato e svetta di testa su calcio d’angolo al minuto 70, facendo passare il pallone esattamente tra le gambe dell’estremo difensore giallorosso, ancora una volta trafitto. Una tripletta d’autore per una festa tutta partenopea, in una partita poi definitivamente messa agli archivi sul 4-1 dalle reti di Osvaldo prima e Maggio poi. Uno dei tanti momenti epici vissuti grazie a un giocatore indimenticabile.
Articolo a cura della redazione Opta